20/11/2018

Messaggio del Presidente del Consiglio Nazionale degli Attuari in occasione del XII Congresso Nazionale degli Attuari, Roma 21-23 novembre 2018

Siamo alla vigilia del XII Congresso Nazionale degli Attuari e la prima considerazione riguarda la partecipazione. Saremo oltre 1.000 tra Attuari e non, numeri che hanno dello straordinario se si pensa che ad oggi sono iscritti all'albo 1.013 Attuari, e considerando relatori esterni e ospiti più di 1.100. Un segno importante di come il progetto di sviluppo della professione messo in atto ormai da 7 anni dall'Ordine degli Attuari stia dando frutti significativi e di come, in particolare, la comunicazione di sostanza a tutti i livelli, opinione pubblica, istituzioni e politica, mondo privato, internazionale, sia stato, tra i tanti, uno degli elementi di svolta di questa vera e propria trasformazione per la nostra professione, esperienza italiana peraltro che sta diventando un punto di riferimento per l'Europa, anche se lo sviluppo in se cammina comunque e ovunque in modo graduale (sempre in crescita, a breve gli Attuari saranno 100.000 nel Mondo, da sempre una delle tre professioni più richieste).
Un Congresso, questo di Roma, pieno di molteplici significati. Gli aspetti professionali e scientifici attuali, ma già tutte le frontiere del domani e del prossimo futuro con notevoli approfondimenti su temi forti quali il Welfare, l'ERM (Enterprise Risk Management), i Dati, l'IFRS17 e il progetto di sviluppo della professione, confronti con la politica, il mondo delle imprese, finanziarie e non, le altre professioni passando per la consulenza strategica e l'accounting, le associazioni di categoria, le autorità di vigilanza, il mondo internazionale, Enti e Fondi, il mondo del brokeraggio e della riassicurazione, le Università, la Stampa.
Un Congresso in cui non manca proprio nulla, pronto a far decollare definitivamente l'Attuario già dal Volto Nuovo verso l'Attuario Manager, proiettato verso le nuove frontiere, i nuovi spazi professionali, la governance, in un mondo che cambia velocemente, anche per effetto dell'evoluzione tecnologica, e che ci vedrà in Italia e nel Mondo sempre più protagonisti dei destini della Società, nella valutazione dei grandi rischi che colpiscono i cicli economici; una figura professionale, quindi, a tutto tondo sia a supporto dei decision-makers sia essa stessa protagonista nella governance ai più alti livelli.

Mi auguro quindi che da questo Congresso possano uscire messaggi forti e indicazioni di sostanza nella direzione della gestione sempre più professionale dei rischi.

Giampaolo Crenca
Presidente Consiglio Nazionale Attuari